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Fotovoltaico, impianti e batterie accedono al Superbonus 110% con limiti di spesa autonomi

Il limite di spesa di 48mila euro per l’installazione degli impianti fotovoltaici e dei sistemi di accumulo che accedono al Superbonus 110% non è cumulativo, ma riferito al singolo intervento.
Lo ha spiegato l’Agenzia delle Entrate che, con la circolare 60/E/2020 è tornata sui suoi passi rispetto a quanto precedentemente affermato.
Ripercorrendo la normativa sul Superbonus 110%, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che tra gli interventi che ottengono la detrazione maggiorata ci sono:
- l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica fino ad un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 48mila euro e comunque nel limite di spesa di euro 2.400 per ogni kW di potenza nominale dell'impianto solare fotovoltaico;
- l’installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici agevolati, alle stesse condizioni degli impianti solari e nel limite di spesa di 1.000 euro per ogni kWh.
Per ottenere la detrazione al 110% è necessario che:
- l’installazione degli impianti sia eseguita congiuntamente ad uno degli interventi “trainanti” di efficientamento energetico o di adozione di misure antisismiche che danno diritto al Superbonus;
- l’energia non autoconsumata in sito, o non condivisa per l’autoconsumo, sia ceduta al Gestore dei servizi energetici (GSE)
L’Agenzia delle Entrate ha fatto marcia indietro rispetto all’interpretazione data con la circolare 24/E/2020, con cui aveva affermato che il limite di spesa di 48mila euro era cumulativo, cioè riferito sia all’installazione degli impianti solari fotovoltaici sia dei sistemi di accumulo integrati nei predetti impianti.
Dal momento che questa interpretazione ha creato dei dubbi, è stato necessario un parere del Ministero dello Sviluppo economico (Mise), che invece ha ritenuto che il limite di spesa di 48mila euro vada distintamente riferito agli interventi di installazione degli impianti solari fotovoltaici e dei sistemi di accumulo integrati nei predetti impianti.
Il parere del Mise ha quindi superato la precedente interpretazione dell’Agenzia
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Fonte:edilportale