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Superbonus, da oggi stop a tutte le cessioni dei crediti. Salvi gli interventi già avviati





Il governo italiano ha recentemente emesso un decreto in materia di crediti fiscali che contiene una novità clamorosa: lo stop a tutte le cessioni di bonus fiscali, compreso il superbonus. Il decreto prevede tre linee di intervento per correggere le norme sulle cessioni dei crediti. La prima linea è quella più importante prevede lo stop di tutte le cessioni di bonus fiscali, disattivando l'articolo 121 del decreto Rilancio che regola le cessioni.

Tuttavia, gli interventi già avviati sono esclusi da questa novità. La seconda linea di intervento blocca le operazioni di acquisto di crediti da parte di Regioni e altri enti pubblici, introducendo un divieto per Comuni, Province e Regioni e tutti gli enti che rientrano nel perimetro della Pubblica Amministrazione. Queste operazioni di acquisto potrebbero essere contabilizzate come indebitamento, possibile solo in forme limitatissime. Questo decreto mira a bloccare il caos che da mesi domina il mercato dei crediti fiscali legati ai lavori edilizi.


Questa decisione del governo arriva in un momento in cui le cessioni dei crediti fiscali legati ai lavori di ristrutturazione edilizia stanno suscitando molte preoccupazioni nel Paese. Il superbonus, introdotto l'anno scorso per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici, ha infatti dato il via a un boom di cessioni di crediti fiscali da parte dei privati a istituti finanziari e società specializzate.


Questa pratica, sebbene legale, ha creato una serie di problemi, tra cui il rischio di frodi e speculazioni, la scarsa trasparenza nelle operazioni di cessione e la possibile esposizione delle famiglie che hanno ceduto i propri crediti fiscali a eventuali rischi finanziari. Inoltre, l'acquisto dei crediti fiscali da parte di enti pubblici potrebbe avere un impatto negativo sui conti pubblici e sull'indebitamento delle amministrazioni.


Il decreto del governo mira quindi a porre fine a queste problematiche e a garantire maggiore stabilità al mercato dei crediti fiscali legati ai lavori edilizi. Tuttavia, alcune critiche sono state mosse nei confronti di questa decisione, poiché potrebbe causare difficoltà per le imprese del settore e rallentare la ripresa economica del Paese.


In ogni caso, il decreto è stato già approvato dal Consiglio dei ministri e si trova ora all'esame della Camera. Sarà interessante vedere come questa decisione influirà sul mercato dei crediti fiscali e sulle politiche di incentivazione per la riqualificazione energetica degli edifici in Italia.


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