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Immagine del redattoreREXENERGY

Google annuncia un piano di investimenti in rinnovabili da record


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Google punta lancia un grande piano di investimenti in rinnovabili per arrivare a 5.500 MW, pari a un milione di tetti solari.


Google ha annunciato il suo piano per mettere in atto “il più grande acquisto aziendale di energia rinnovabile della storia”. La notizia arriva durante la settimana del terzo sciopero globale per il clima che in Italia si terrà il prossimo 27 settembre.


L’acquisto di Google include un pacchetto da 1.600 megawatt di contratti per l’energia eolica e solare per un totale di 18 nuovi. Più di 2 miliardi di dollari andranno a costruire nuove infrastrutture negli Stati Uniti, in Europa e anche in Cile, ha detto il Ceo di Google Sundar Pichai in un post del blog di Google. I nostri investimenti in energie rinnovabili ammontano a oltre 7 miliardi di dollari, per 52 progetti e migliaia di posti di lavoro“.

Gli accordi annunciati da Pichai accresceranno il portfolio mondiale di energia solare ed eolica di Google di oltre il 40 percento, arrivando così a 5.500 MW, equivalenti alla capacità di un milione di tetti fotovoltaici. “Una volta che tutti questi progetti saranno attivati, il nostro portfolio di energia carbon-free produrrà più elettricità di una zona come Washington D.C”, ha scritto Pinchai.


Gli accordi siglati da Google rispettano il criterio dell’addizionalità, questo significa che non acquista energia rinnovabile da impianti esistenti, ma si impegna in accordi di lungo periodo che permettono lo sviluppo di nuovi progetti.


I 18 nuovi accordi sono stati siglati negli Stati Uniti, in Cile e in Europa. In particolare, negli Stati Uniti Google acquisterà energia da impianti fotovoltaici per 720 MW – in Nord Carolina (155 MW), Sud Carolina (75 MW), e Texas (490 MW) -; in Sud America, 125 MW di capacità di energia rinnovabile per la rete che rifornisce i data center in Cile. Infine, quasi la metà (793 MW) della nuova potenza installata di energia rinnovabile in impianti europei, in Finlandia (255 MW), Svezia (286 MW), Belgio (92 MW) e Danimarca (160 MW).


Ma molti dipendenti di Google ritengono che l’azienda possa fare ancora di più per ridurre il proprio impatto ambientale. Venerdì scorso, centinaia di dipendenti di Google – così come altre compagnie tra le quali Amazon e Microsoft – sono scesi in strada per partecipare al terzo sciopero globale per il clima, organizzato in occasione del vertice sul clima delle Nazioni Unite del 23 settembre.

“La tecnologia non è green“, hanno scritto alcuni dipendenti di Google in un post su Medium. Mentre Google si impegna a favore della sostenibilità, affermando che le sue operazioni commerciali globali sono a emissioni zero, Google Cloud supporta le infrastrutture per la concessione di licenze, il machine learning e l’engineering talent delle aziende che operano nel settore dei combustibili fossili, promettendo di aiutarle ad estrarre più velocemente le riserve di carburante.


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Fonte:lifegate

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