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Il super ecobonus al 110% ora è pienamente operativo: ecco come funziona




Il super ecobonus del 110 per cento, previsto dal Decreto rilancio, è ora «pienamente operativo». A dirlo — dopo la firma dei decreti attuativi da parte del ministro dell ministro dello Sviluppo economico Patuanelli — è stato il ministro dell’Economia Gualtieri.


La detrazione, ripartita in 5 anni, cedibile anche a banche e assicurazioni o all’impresa che effettua i lavori sotto forma di sconto in fattura, riguarda tutti quegli interventi che riducono l’impatto ambientale degli edifici, producono un risparmio energetico e proteggono dai rischi sismici: sono inclusi, tra gli altri, interventi come l’installazione di impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica sugli edifici e di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. «L’obiettivo», hanno spiegato i ministri Patuanelli e Gualtieri, è quello di «rivalutare il patrimonio immobiliare degli italiani», «dare un forte impulso agli investimenti in una filiera fondamentale per l’economia italiana, da sempre uno dei motori della crescita del Paese» e di concorrere a realizzare gli obiettivi su energia e clima fissati dal governo.


Il provvedimento consente lo sgravio fiscale (al 110%, appunto) per le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 in casa per l’efficientamento energetico: condizione necessaria per poter accedere al bonus è quella di ottenere un miglioramento di due classi energetiche.


Le detrazioni si potranno scontare nei successivi 5 anni, sempre che non si preferisca scegliere le altre opzioni: lo sconto in fattura o la cessione del credito. All’interno delle complesse regole della nuova misura, si nascondono opportunità davvero ghiotte ma anche alcuni svantaggi che possono rendere inconsistente o impraticabile il preventivato sgravio fiscale.


Rispetto alla prima versione, il super ecobonus entrato in vigore presenta comunque alcune novità: anzitutto sono cambiati i tetti di spesa massimi per i lavori in condominio. Per la coibentazione degli edifici si possono ottenere fino a 40 mila euro per unità immobiliare nei condomini da due a otto abitazioni e 30 mila per i condomini da nove abitazioni e oltre (la versione originale del decreto prevedeva 60 mila euro indipendentemente dal numero di abitazioni). Sempre per i condomini, scendono anche i tetti per il cambio della caldaia: i 30 mila euro originari sono ora di 20 mila per i condomini da due a otto unità immobiliari e a 15 mila euro per le unità più grandi. Per le case unifamiliari, l’ecobonus si estende anche alle seconde case (non più di due), mentre non è possibile usufruire dell’agevolazione nel caso di abitazione di lusso (categorie catastali A/1; A/8; A/9).


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fonte:corrieredellasera


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